mercoledì 27 maggio 2020

I pensieri di Rosy


I progetti nascono sempre da un’idea
Alcuni di essi si spengono nell’idea stessa, altri si sviluppano e fanno strada. 
Poi alcuni funzioneranno, altri meno. Da cosa dipende? Probabilmente da quanto si crede nell’idea originaria. 
“Lady Tourette” è un progetto che ha preso forma nel tempo ma è nato, come tutti i progetti, da un’idea chiara: portare in scena uno spettacolo che potesse diffondere in maniera creativa una sindrome ancora oggi troppo sconosciuta e mal catalogata.

Noi credevamo e crediamo ancora in quest’idea e quest’ultima è stata per noi come un chiodo fisso. Come il chiodo non permette al quadro di cadere, quell’idea non ha mai permesso al gruppo di mollare, nonostante le innumerevoli difficoltà incontrate.

Gli incontri di BisLuck tra settembre e dicembre 2018 sono stati tanti, come tanta era la voglia di fare e di creare, e altrettanta la paura di sbagliare o di fallire. 
Abbiamo cercato di apprendere ed informarci il più possibile sulla sindrome attraverso letture, film e video divulgativi. 
Eppure in me qualcosa mancava: riuscivo a cogliere il significato scientifico di ciò che leggevo o vedevo, ma provavo una forte sensazione di vuoto. Sentivo dentro di me che solo quello non bastava, che bisognava andare oltre.

Questa sensazione di vuoto che provavo si è colmata nei primi giorni di dicembre, nella piccola cittadina di Carate Brianza. In quell’occasione la compagnia BisLuck fu invitata dall’AIST ad un pranzo speciale, a cui presero parte tantissimi ragazzi tourettici e genitori, e durante il quale ebbi l’opportunità di ascoltare uno dei ragazzi suonare magnificamente il pianoforte
Da quel giorno ho cominciato ad osservare la sindrome di Tourette con occhi diversi, con occhi più consapevoli… sembra banale, ma mi accorsi che essa non era sola. Al suo fianco crescevano ragazzi, bambini, esseri umani unici proprio come tutti gli altri, con le proprie paure, angosce, le proprie aspirazioni e ambizioni. 
Questo pensiero mi ha accompagnata durante tutti i mesi di prove successivi, senza mai abbandonarmi e stravolgendo anche le mie reazioni sceniche.

Quello trascorso con Noemi, Chiara, Carolina, Sveda e Andrea da settembre 2018  a maggio 2019 è stato un lungo viaggio e, come si sa, dai viaggi si ritorna sempre diversi, nuovi, rigenerati.

Lo scambio di idee, i dialoghi, i sorrisi, le lacrime condivise in sala durante quei nove mesi di lavoro hanno permesso al gruppo di salire sul palco del Teatro Verdi di Milano più unito che mai e in quella serata qualcosa di straordinario è accaduto: il pubblico era con noi, noi eravamo con loro
E questa energia, che solo il teatro può offrire al pubblico e agli attori, mi è rimasta dentro. E bolle, come l’acqua in una pentola. 

Non vedo l’ora di alzare il coperchio insieme a tutti i miei meravigliosi compagni di viaggio, per dimostrare che qualcosa può davvero cambiare, se lo si vuole davvero!!!

Rosaria Visone, attrice

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